Traduzione e Interpretazione

Lezione 17 novembre: L’interpretazione psicanalitica del testo

Sigmund_Freud_1926Ieri pomeriggio Marc Silver ci ha fatto un’exemplary reading di un testo di Sigmund Freud dal titolo “A comment on anti-semitism”.

Obiettivo della lezione era quello di guidare gli studenti della specialistica e noi dottorandi in una lettura profonda di questa lettera di Freud, seguendone lo sviluppo argomentativo e il discorso psicanalitico.

Obiettivo raggiunto, direi, “but now I have a remarkable confession to make“, tanto per rimanere in tema e per citare Freud stesso.

Una lezione basata sulla lettura di un paper del docente o di chiunque altro ostacola l’interazione e, di conseguenza l’apprendimento. Gli studenti si sentono “lettori orali” senza voce, audience passivamente coinvolto in un dialogo che è monologo. Anche domande come “avete capito tutto?” o “Ci sono obiezioni che volete sollevare?” fatte a testa bassa, con gli occhi sul’articolo letto, perde ogni valore di domanda, quindi di scambio dialogico di opinioni, e diventa pura retorica.

Detto questo, è stato davvero affascinante vedere come Freud sia riuscito a declinare ogni responsabilità dando la parola ad un source speaker che secondo molti, tra i quali Silver, è Freud stesso.

E per quanto sia una banalità, mi è piaciuto il modo in cui Silver ha definito il pronome “We” come “I + you”.

Sul momento la mia reazione è stata quella di girarmi verso le mie care colleghe di dottorato dicendo loro: “Wow, siamo un we”.

Ex post mi viene da dire che anche dailynterpreter è un we, un io che esiste nel momento in cui viene letto e seguito da un tu.

Anche perché come diceva Marguerite Duras in una delle ultime interviste rilasciate (uno di quei CD che di tanto in tanto riascolto, anche solo per sentire la sua voce stupenda), non si scrive mai per sé stessi. Si scrive sempre pensando a qualcuno…

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