Traduzione e Interpretazione

“La coda lunga” by C. Anderson

Il 12 ottobre scorso mi ero riproposta di leggere i due libri di Chris Anderson, La Coda Lunga (titolo originale “The long tail”) e Gratis (titolo originale “Free”).

Ci ho messo un po’ di tempo, perché l’ho incastrato tra mille altre cose, ma ho finito di leggere “La coda lunga: da un mercato di massa a una massa di mercati” nella traduzione di Susanna Bourlot per Codice Edizioni.

Perché mai l’ho letto in italiano, penserete voi? Ebbene, perché una copia italiana girava per casa e non ho voluto ricomprare il volume.

Risultato? Ci sono stati punti, o meglio pagine, in cui onestamente la traduzione mi ha fatto comodo, perché facendo un uso massiccio di [N.d.T] (cioè di Note del Traduttore), la Bourlot ha spiegato espressioni o concetti culturally bound che avrei dovuto fare la fatica di cercare autonomamente.

È il caso, giusto per darvi qualche esempio, dell’espressione “to be (left) on the shelf”, che significa “finire in soffitta/ in un cassetto ed essere dimenticato”, dello slogan che appare sulla prima pagina del New York Times “All The News That’s Fit To Print”, che significa “Tutte le notizie degne di stampa”, o del concetto di “Knowledge spillovers” che, come spiega la traduttrice, sono “vantaggi (esternalità) che si generano in un’area in cui un’impresa svolge un’attività innovativa”.

Detto questo, però, vi consiglio VIVAMENTE di leggere l’originale. Perché la versione italiana, se non altro quella che ho letto io della Codice Edizioni (2007) è piena di refusi.

Obiettivamente era una vita, e come sapete non leggo poco, che non leggevo un libro con così tanti errori:

p. 19, “Fu l’inizio di quello sarebbe diventato noto prima come..” [manca un che]
p. 69, “scrivere un bet-seller” [anziché best-seller]
p. 76, “Alla fine degli Settanta e all’inizio degli Ottanta” [degli Settanta è davvero bruttino]
p. 165, “Perché gli americani hanno continuano” [hanno continuato?]
p. 182, “Venne fuori che solo che alcune delle persone” [une che di troppo?]
p. 189, “Molto ritengono..” [molti!]

Non faccio questa lista, peraltro non esaustiva, per fare la maestrina, ma solo perché a me gli errori danno fastidio. È come se intaccassero la credibilità di chi scrive, non posso farci niente. E davvero vi prego di dirmi se trovate un refuso in quello che leggete, perché può capitare, e non ho revisore o editore che mi rileggano i post.

Tornando alla Coda Lunga, questi errori non voglio certo attribuirli solo alla traduttrice, perché mi darei la zappa sui piedi e perché so che in un siffatto progetto editoriale sono coinvolte tantissime persone.

Però mi permetto di dire che è inammissibile che un libro così importante, che ha segnato un fortissimo cambiamento rispetto all’economia tradizionale e che ha aperto le porte di un’epoca nuova, venga presentato al pubblico italiano in questo modo. Colpa dei tempi troppo stretti, delle retribuzioni che, immagino, non corrispondono alla mole e alla difficoltà del lavoro. Non lo so. E non sono qui per fare un processo alle intenzioni.

Vi dico solo che, sebbene per casa giri anche una copia italiana di “Free”, penso che questa volta Anderson me lo leggerò in inglese. Anche se ciò significa avere due copie dello stesso libro in una libreria che ha già oltrepassato la sua capienza massima :)

E come nel caso di “The long tail”, me lo leggerò con il computer acceso vicino, per approfondire direttamente online le scoperte fatte nella lettura e per ri-scoprire cose già note che Anderson mi ha fatto vedere da una prospettiva diversa.

One Response to ““La coda lunga” by C. Anderson”

  1. Francesco scrive:

    E’ Colpa mia…Prometto che il prossimo libro lo comprerò in Inglese :—)

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