Traduzione e Interpretazione

Esserlo o non esserlo (belga)

Mi capita spesso, donna di frontiera quale sono, di chiedermi se sono belga o italiana o in cosa sono l’uno e in cosa l’altro.

Rimandando a data da destinarsi una sistematizzazione definitiva, che ad oggi mi impedirebbe di continuare ad essere quello che, a seconda della situazione, mi fa più comodo :) , vi racconto due episodi in cui, pur essendo almeno per metà belga, sono rimasta spiazzata.

Il primo risale a 2 giorni fa, quando di passaggio alla Gare Centrale di Bruxelles ho fatto una piccola sosta in bagno.

Premetto che, come sostenevo la settimana scorsa in un’accesa discussione con alcuni colleghi modenesi, in Belgio la gente sconosciuta si saluta per la strada, con la stessa cortesia con cui la gente si saluta lungo i sentieri di montagna, il pressoché unico ambiente in cui questa pratica sopravvive in Italia.

Tornando al bagno della stazione, quando sono entrata la signora che si occupava di riscuotere i 40 centesimi per l’accesso era voltata di spalle, tutta intenta a parlare con un’altra signora. Al che mi sono detta: non sto ad interrompere la conversazione, entro e saluterò uscendo quando pago. Ho fatto quel che dovevo. Quando esco e mi avvicino al suo tavolino la donna mi guarda in cagnesco e mi dice, in francese: “certo che poteva almeno salutare!”. Quando mi sono scusata, dicendole che non volevo interromperla, lei ha incalzato, ancor più arrabbiata: “sì ma poteva comunque salutare!”.

Questo per dirvi che, come ho sempre detto ai miei corsisti di inglese con i quali insistevo sulla necessità di dire sempre PLEASE, paese che vai routine conversazionale che trovi. In Belgio, magari, sforzatevi di salutare, soprattutto in non-luoghi come la stazione. E soprattutto nella toilette per signore che trovate alla vostra sinistra, una volta scese le scale (quelle dove non potete sedervi, vedi foto) dell’ingresso principale della Gare Centrale di Bruxelles ;)

Il secondo episodio è di qualche tempo fa, quando ero alle prese con la preparazione delle partecipazioni di matrimonio. Ebbene ho scoperto, con mia sorpresa visto che quando i miei genitori si sono sposati “alla belga” io non ero nemmeno nei loro pensieri, che in Belgio la partecipazione viene spedita a nome dei genitori degli sposi. Generalmente, sulla sinistra, o in alto, compare un annuncio tipo:

Monsieur et Madame
Prénom et Prénom Nom
Monsieur et Madame
Prénom et Prénom Nom
Sont très heureux du mariage de leurs enfants,
et partagent avec eux la joie de vous l’annoncer

E poi, a destra o sotto, gli sposi sono chiamati in causa con frasi come:

Prénom et Prénom
Offrent joie et bonheur à leurs parents et amis
en annonçant leur union devant Dieu

La cosa più strana, a parer mio, è che quando la gente manda la letterina di ringraziamento, dove accetta o declina l’invito, la spedisce ai genitori, non agli sposi. O, se la spedisce agli sposi, come mi è capitato, il testo è comunque rivolto ai genitori.

Ora, non che io voglia per forza fare la protagonista, ma questa pratica mi ha lasciata un po’ perplessa. In fondo, di questi tempi, e per lo meno in Europa, sono i figli a decidere di sposarsi, quindi non vedo perché dovrebbe rimanere questa usanza, forse retaggio di altri tempi ed altri lidi…

O no?

One Response to “Esserlo o non esserlo (belga)”

  1. :)! scrive:

    Ciau nati :)
    per me la comodità di essere belga o italiana a seconda della situazione in cui ti trovi deriva dalla profonda conoscenza di tutte e due le culture… le tue origini miste ti hanno regalato la possibilità di scegliere cosa essere e come comportarti, non solo perchè ti fa comodo ma anche perché magari un certo comportamento “belga” o “italiano” si addice di più al tuo carattere. Magari ti troverai spiazzata in alcune situazioni e questo ti porta a chiederti se sei o meno belga e/o italiana, ma credo sia abbastanza normale… per me dovresti continuare ad far convivere l’anima belga e l’anima italiana, e penso che facendo così non potrai che arricchirti e arricchire chi ti sta accanto :) !
    Ne approfitto per condividere una mia sensazione… a fine maggio, prima di rientrare in Italia, sono tornata in Belgio per qualche giorno… proveniente dalla Francia dove non salutare è quasi un crimine e dove ogni scambio sociale è accompagnato da una piccola cerimonia, basti pensare agli annunci iperprecisi in stazione, alla panettiera che anche con una coda infinita dedica ad ogni cliente una parola di benvenuto e un saluto benaugurante, e tanti tanti altri esempi, il Belgio mi è sembrato più freddo al confronto, i saluti sono più secchi… probabilmente i belgi sono un popolo più pragmatico :P ! Inutile dire che ho (iper)salutato la Madame al bagno della Gare Centrale :) !!!
    Riguardo le partecipazioni di matrimonio alla belga… sono stupita anche io, e questa cosa mi sembra veramente molto strana… ma non avendo esperienza in merito non saprei che dire… salvo che, almeno per me, sei tu anzi, siete voi i protagonisti… no?
    In ogni caso congratulazioni ma belle :) !

Leave a Reply