Traduzione e Interpretazione

Oscuramento di Wikipedia

Sapevo della chiusura preventiva della versione italiana di Wikipedia e mi ero ripromessa di non prendere pubblicamente posizione in materia. Ma quando poco fa ho digitato la chiave “atti linguistici indiretti” su Google, cliccato su uno dei primi risultati di ricerca (ossia una pagina di Wikipedia) e trovato il comunicato del 4 ottobre ci sono rimasta talmente male che non ho resistito.

Non entro nella questione legale, perché non ho l’autorità per farlo. Non entro nemmeno nella questione politica, perché prima di esprimere un giudizio dovrei documentarmi, come lo faccio per qualsiasi altra cosa che scrivo su dailynterpreter. E non ne ho né il tempo né la voglia, giacché la politica ultimamente mi provoca solo un grande disgusto e ora che sono finite le nausee della gravidanza evito di provocarne di nuove.

Parlo semplicemente da utente e da cittadina. E dico che sono al crocevia tra incredulità, indignazione, tristezza e preoccupazione.

Sono incredula perché questa misura mi sembra semplicemente assurda e fuori luogo nel XXI secolo.

Sono indignata dal fatto che si voglia calpestare la libertà di comunicazione che è stata una delle più difficili e grandi conquiste del mondo moderno.

Sono triste perché oggi viene a mancare non solo un uomo che ha segnato la nostra epoca, Steeve Jobs,  ma anche un servizio prezioso, l’enciclopedia libera, cui non ho peraltro mai chiesto di essere pienamente attendibile o corrispondente a quello che io avrei voluto o scritto. Ho sempre pensato, infatti, che ciascuno fosse libero di esprimere quello che pensava e che stesse poi a me, attraverso l’esercizio di una capacità critica, discernere tra i contenuti che mi venivano proposti, tra le eventuali critiche che mi venivano mosse, tra ciò che era affidabile e quello che non lo era.

Sono quindi preoccupata del fatto che mio figlio nasca in un paese dove si pensa che chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente in rete “potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l’introduzione di una “rettifica”, volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti” (vedi il comunicato).

Questo pare essere lo specchio di un paese in cui non solo non c’è più capacità critica, ma dove la gente non è più capace di accettare quei giudizi negativi che spesso sono la leva del cambiamento e del miglioramento di se stessi. Un paese dove non vi può essere dialogo, perché il dialogo sussiste, per definizione, tra due persone o entità che abbiano pareri discordanti ma la voglia di ascoltarsi e venirsi incontro.

Non mi resta che augurarmi che la classe politica che sta discutendo in materia non sia davvero rappresentativa della maggioranza degli italiani. Il che sarebbe segno di una democrazia che non funziona, ma lascerebbe sperare in una cittadinanza migliore di quella che dicono di rappresentare. A destra come a sinistra.

3 Responses to “Oscuramento di Wikipedia”

  1. Ire scrive:

    Sagge parole Nati, ora, per fortuna e con mio enorme sollievo, Wikipedia è stata riattivata… nella nota della pagina iniziale traspare tutta la precarietà di questa riapertura… una precarietà che non sembra essere né sana né promettente per il futuro…

  2. Marcella scrive:

    cara Natacha,

    tristemente appoggio e condivido il tuo post. purtroppo e’ ancora super attuale, in quanto c’e’ stato recentemente un altro oscuramento di wikipedia e altri siti “liberi” in parallelo con l’attivita’del congresso americano riguardo alla liberta’ di internet.
    incredibilmente, siamo alla fine di una breve parentesi in cui ci si poteva esprimere. ora mi viene il dubbio di non aver abbastanza apprezzato e celebrato questa liberta’, di cui il tuo e il mio e altri milioni di blog sono il bellissimo frutto.
    continua a scrivere e a riempire queste pagine virtuali!! continua ad esprimere la tua opinione e a condividere conoscenza…prima che vengano oscurati anche i nostri blog!

    a presto

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