Traduzione e Interpretazione

Il dialogo tra le culture a cura di Claudio Baraldi e Giuseppe Ferrari

Il Dialogo tra le Culture

La traduzione, in senso stretto, è efficace se abbinata all’interazione diadica di sostegno: in questa prospettiva, il problema non è una traduzione che non restituisce le informazioni del paziente o del medico in modo adeguato, sebbene anche questo possa accadere, bensì una traduzione che non formula il punto di vista del paziente in modo che il medico possa farsene carico. Il senso di formulazione e presa in carico non è primariamente cognitivo, ma affettivo: il fatto fondamentale è che, in assenza di sostegno, formulazione affettiva e coinvolgimento, è impossibile avviare un dialogo tra istituzioni e utenti migranti. (p. 377)

Il titolo di questo volume a cura di Claudio Baraldi e Giuseppe Ferrari è sensatamente vago. “Il dialogo tra le culture” è un’etichetta tanto generica da coprire una molteplicità di fenomeni e, parallelamente, di contributi.

Prima di darvi il mio taglio (principalmente linguistico) di lettura, vi fornisco i titoli e gli autori inclusi in questa bellissima panoramica sulla diversità e i conflitti come risorse di pace (così recita la seconda parte del titolo).

Alla breve presentazione scritta a quattro mani da Baraldi e Ferrari, seguono una prima parte sugli orizzonti teorici ed una seconda sui contesti e i problemi.

Parte prima.
Rapporti tra culture, conflitti interculturali e prospettive di pace
di Claudio Baraldi e Giuseppe Ferrari

Stragi e massacri di civili. Violenza e potere politico nel XX secolo
Di Lorenzo Bertuccelli

Finzione e coscienza storica. Per una narrazione non violenta della violenza
Di Cesare Giacobazzi

La bestia nell’uomo. Variazioni evoluzionistiche sul male, l’aggressività e la guerra
Di Antonello La Vergata

Antropologia filosofica e aggressività
Di Vallori Rasini

La vita buona e i conflitti ambientali
Di Giuseppe Ferrari

Dalla scienza della certezza alle scienze della complessità
Di Alice Benessia e Giovanni Salio

Il ruolo delle organizzazioni internazionali nella promozione della pace attraverso il dialogo interculturale
Di Ivana Palandri

Parte seconda
La tutela dei diritti fondamentali da parte delle Corti comunitarie nell’ambito della lotta al terrorismo internazionale
Di Federico Casolari

Competenze linguistiche e cittadinanza: la situazione italiana a confronto con alcune realtà europee
Di Augusto Carli e Maria Elena Favilla

La casa di abitazione familiare tra conflitti privati e politiche pubbliche
Di Maria Donata Panforti

La casa familiare nel diritto italiano: disciplina giuridica e incentivi fiscali
Di Isabella Ferrari e Francesco Pighi

I rapporti patrimoniali nelle famiglie inter-nazionali
Di Cinzia Valente

La costruzione dello straniero nell’informazione giornalistica italiana
Di Emilia Calaresu, Cristina Guardiano e Alessandra Sorrentino

La mediazione interlinguistica come dialogo tra culture?
Di Claudio Baraldi e Laura Gavioli

Problemi ambientali controversi e molteplicità di piani del contendere. La questione TAV/TAC in Valsusa
Di Elena Camino, Angela Dogliotti, Massimo Battaglia, Giovanni Salio, Alice Benessia

A chi, con molta ingenuità, talvolta mi chiede come faccio a leggere così tanto, rispondo che ovviamente non leggo con la stessa attenzione ogni capitolo o ogni contributo di un libro.

In tutta sincerità, per quanto riguarda “Il dialogo tra le culture”, imperdibili per un linguista/interprete/traduttore e simili sono i paper di Carli e Favilla, di Calaresu, Guardiano e Sorrentino, e di Baraldi e Gavioli.

Al primo di questi va il merito di offrire una panoramica esaustiva sul quadro normativo, al secondo quello di offrire un’analisi di tipo quantitativo ricordando come “il fatto di citare cifre non è di per sé sinonimo di oggettività” (Calaresu, Guardiano e Sorrentino, 2008: 275). Il terzo contributo, quello di autori a me ormai cari, va lodato per la chiarezza espositiva e per l’aver puntualizzato molte delle questioni che ruotano intorno alla Mediazione Interlinguistica Interculturale [MII].

Si possono poi leggere per così dire “en passant” molti degli altri articoli, selezionandoli a seconda dei propri interessi, della propria personalità, o anche di quel che “en passant”, appunto, attira lo sguardo e richiede una lettura più attenta.

Nel mio caso questa cattura dell’attenzione si è verificata sfogliando “La bestia nell’uomo”, un contributo molto provocatorio che mi ha dato il piacere di ritrovare nomi incontrati nella mia formazione in letteratura, filosofia ed ermeneutica, vecchi compagni di avventure che quasi con tenerezza ho riascoltato a distanza di tempo. Parlo di Huxley, di Zola, del dottor Jekyll e Mister Hyde, di William James, Freud, Jung e Nietzsche, che tanto hanno ancora da dirmi.

Condivido una serie di citazioni che mi hanno interpellata, augurandomi che anche voi, seppur presi dalle mille cose da fare, possiate ritagliarvi un po’ di tempo per lasciarvi colpire dalle pagine di un buon libro.

La Vergata (2008: 68) cita da James, What makes life significant (1899) nella traduzione di P. Bairati:

La pienezza della vita non sta nel possesso, ma nel sudore e nello sforzo, nel bisogno di «sforzi estremi». È necessario un ideale per cui lottare. Bisogna mobilitare e impegnare per scopi positivi l’«animale bruto che è nell’uomo».

Leave a Reply