Traduzione e Interpretazione

Ma come fa a far tutto?

Il primo post del 2012 ha decisamente tardato ad arrivare. Ma come si fa a far tutto?

Il 7 di dicembre ha fatto irruzione nella mia vita “un coso buffo, sdentato, a tratti pure simpatico, se non fosse che ha gli orari di un gufo, strilla come un macaco e va di corpo come un elefante” (da Bello di papà. Lo Zen e l’arte di cambiare i pannolini di Alexander Maurizi).

In men che non si dica sono stata trasformata in una macchina da latte, il che di per sé è anche una cosa piacevole (ovviamente dopo che sono passate le ragadi e si è detto addio al paracapezzolo). Se non fosse che, come qualcuno di voi forse ricorderà, sto scrivendo la tesi di dottorato. Complice una pediatra non integralista, mi sono quindi armata di santo biberon e ho gradualmente ridotto le mie “erogazioni”. E così, tra notti insonni e cambi pannolino, a gennaio mi sono rimessa al lavoro.

Malsana idea, quella di David, di nascere in un siffatto periodo, direte voi. La cosa straordinaria è che forse, invece, ha proprio avuto ragione lui. Quell’esserino bisognoso di cure e d’amore  – come scrive Maurizi – si rivela infatti un saggio “Maestro Zen”, capace di spiegare alla sua frastornata mamma il senso reale della vita, aiutandola così a rimettere in fila le priorità.

Non crediate, però, che la tesi sia finita tra le cose meno prioritarie. Ci lavoro mattino, pomeriggio e spesso anche la sera (senza contare il brainstorming durante le poppate notturne) e delego ad altri sostanzialmente tutto il resto della lunga lista di cose che competono ad una donna. Perché come emergeva anche nel film Ma come fa a far tutto, proprio tutto, anche se si è donne, non si riesce a fare. O meglio, non si riesce a farlo bene.

Come ben spiega la théorie des efforts di Gile, nell’interpretazione simultanea così come nella vita, abbiamo tutti delle risorse limitate: se ne dedichiamo di più a qualche cosa, ne dedicheremo di meno a qualcos’altro, in un gioco di pesi e contrappesi che è in evoluzione continua. E per fortuna! Se non sapessi che lo sforzo massimo che sto dedicando alla tesi togliendo energie a tutto il resto (dailynterpreter compreso) è destinato a finire, allora credo che impazzirei. E così pure mio marito, che più di ogni altro si sta sobbarcando il resto della lista ;)

7 Responses to “Ma come fa a far tutto?”

  1. Lisa scrive:

    Ciao mamma Naty,
    Innanzitutto complimenti! Penso che la maternità ti abbia dato, ti stia dando e sarà in grado di darti emozioni uniche e non paragonabili ad altre, almeno questo è quanto dicono le mie amiche che hanno avuto figli recentemente…
    Quindi mi raccomando: il lavoro e la tesi sono senz’altro importanti, ma credo che David lo sia mille volte di più, non trascurarlo e goditelo al massimo, che poi cresce e tu nemmeno te ne accorgi! Ricordati anche di tuo marito e cerca di trovare un po’ di tempo per lui, altrimenti vivrà la paternità come un peso…
    Scusa, non volevo farti la morale, anche perché sarei la persona meno indicata, non avendo esperienza con figli, mariti e neppure fidanzati… Solo che il tuo post mi sembrava principalmente focalizzato sul lavoro, mentre ora, essendo mamma da neanche 3 mesi, dovresti pensare solo a pappe, pannolini e abitini da neonato…
    Un abbraccio forte a te e a David, un saluto a Francesco, anche se non lo conosco! :)

  2. Sara scrive:

    BEN TORNATA!

  3. admin scrive:

    Grazie di quello che scrivi Lisa. Ma tieni conto che Daily vuole essere un blog professionale, non una piattaforma di sfoghi personali. Quindi quel che scrivo sarà sempre, e inevitabilmente, sbilaciato sul lavoro. E quel che di personale ci rientra, ci rientra perché in un qualche modo vi è collegato. Se non è così, preferisco custodirlo gelosamente per me. Se ci fai caso, non ho nemmeno messo foto di David su facebook, e non che io non ne faccia… ;)
    Un abbraccio!

  4. -nico- scrive:

    Forza Nati!
    (e brava, non mettere foto di David su Facebook… approvo in pieno la politica della privacy!)

  5. Jana scrive:

    Congratulations Natacha! I wish you and your precious boy all the best. Don’t worry about the feasibility – women have endless resources of power and creativity (plus great husbands, moms and baby-sitters). Yes, time flies quickly and babies grow fast, but I think it’s better for them to be growing with a happy and positive mom, bursting with that creative energy that comes from professional fulfillment… You shouldn’t put you professional/academic life on hold if you don’t feel like it (I didn’t – twice and it worked out just great, I wouldn’t be where I am now if I hadn’t had the courage (and support) to insist). :)

  6. Alessia scrive:

    Innanzitutto tanti auguri per la nascita di vosro figlio! E poi devo dirtelo… sei un mito! Citare la théorie des efforts per spiegare che dobbiamo trovare un equilibrio tra le varie (mille!) attività che svolgiamo mi ha strappato un sorriso! Bella la simultanea come metafora della vita! Hai proprio ragione ;)
    Un abbraccio!

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