Traduzione e Interpretazione

Seminario sulla Mediazione interculturale

Ieri, 26 maggio, ho partecipato al Seminario organizzato a Prato dall’Albero della Salute, la struttura di riferimento per la mediazione culturale in Sanità della Regione Toscana.

Il lungo titolo di questo tavolo tecnico “Descrivere le migrazioni in trasformazione, costruire strumenti per la salute e l’inclusione in un’ottica di mediazione integrata” tradiva la volontà di riunire attori provenienti da ambiti di ricerca e territori diversi al fine di descrivere una mediazione che si trasforma sotto i nostri occhi.

Nomi quali Elisabetta Confaloni, Antonio Chiarenza, Ilaria Dall’Asta, Benedetta Riboldi, Maria Laura Russo, Jessica Martello, Andrea Vanzania, Rosalia Lombardi, Giuseppe Cardamone, Francesco Bardicchio, Mauro Palazzi, Giulia Capitani, Maura Cossutta, Fabrizia Petrei, Claudio Baraldi, Laura Gavioli, Anke Miltenburg, Rosaria Nugara, Bianca Maisano e Grazia Lesi (sperando di non aver dimenticato nessun nome, oltre che il mio) si sono quindi riuniti, confrontati e in alcuni casi scontrati nel tentativo di fotografare una realtà in movimento. Una che, similmente a dei bambini che si muovono e che si scambiano continuamente di posto (cfr. Albertini, 2010: 66),  è difficilissima da ritrarre. Tanto più che anche i “fotografi” faticano a prendere una posizione stabile e condivisa.

Vorrei avere il tempo e le forze di riassumervi quanto è stato discusso, ma i contributi sono stati talmente numerosi, ricchi e diversificati che non saprei da dove cominciare.

Mi limito quindi a condividere, con quanti dei presenti me lo hanno chiesto e con chi non c’era, il testo da cui ho tratto la mia presentazione, con una piccola bibliografia aggiornata sulla mediazione. È nato per essere presentato oralmente e non ha quindi le rifiniture di un articolo per la stampa (come, del resto, tutti gli scritti che trovate nella sezione My Writings). Ma pur con tutti i limiti del caso forse ha, insieme al mio progetto di dottorato sulla formazione degli interpreti-mediatori, il merito di essere davvero “in ricerca”.

Non si accontenta di etichette preconfezionate, non mette radici che imprigionano , ma per ora vive il viaggio, l’incontro, la condivisione, facendo propria la condizione dell’homo viator ed aspirando ad una formazione che non potrà che essere integrata.

Scarica il PDF: Presentazione Prato sulla Mediazione Linguistico-Culturale_NSA Niemants

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