Traduzione e Interpretazione

Community Interpreting di S.B. Hale

Professional interpreters have a responsibility to acquire the necessary language and interpreting skills, to gain an understanding of the settings in which they work and they requirements, of the purposes for which language is used in each of these settings, and to abide by a code of ethics. (p. 35)

Community Interpreting di Sandra Beatriz Hale è quanto di più completo e recente io abbia letto fino ad ora sull’interpretazione di comunità.

Forse un poco noioso nella sua prima parte, per chi, come me, è già a buon punto nella sua Literature Review, questo libro è decisamente un must per studenti, professori e ricercatori che siamo interessati all’argomento.

Gli studenti dovrebbero leggerlo per rendersi conto della responsabilità che hanno di acquisire tutta una serie di conoscenze e capacità che la Hale riassume da pagina 179 a pagina 181, in una tabella che proprio ieri ho fotocopiato per gli studenti del tutorato dicendo che sta a loro colmare le proprie lacune o le mancanze di certi corsi che non si concentrino sull’intera panoramica di skills necessarie (cosa pressoché impossibile).

In molte, troppe classi, vige un atteggiamento passivo e pieno di pretese, uno in cui gli studenti si aspettano molto più di quanto siano disposti a dare. Credo, e mi sembra di parlare anche a nome della Hale se lo affermo, che stia anche agli interpreti, presenti e futuri, assumersi la responsabilità della propria formazione ed esperienza.

I professori dovrebbero leggerlo per “informare” il loro insegnamento:

Whereas it is crucial for the validity of courses to have the input of practicioners, it is also crucial to ensure that those practicioners who are trainers have the appropriate academic and research background to inform their teaching. As already argued, there needs to be cross-fertilisation between research, training and practice: where the research informs the training and the practice, the training improves the practice and generate research questions, and the practice improves the training and generate research questions. (p. 184)

I ricercatori, e i dottorandi come me, dovrebbero studiarlo per avere un’idea di quanto è stato fatto fino ad ora e di quanti interrogativi restano ancora irrisolti.

Utilissimi sono i consigli sul come fare ricerca e gli esempi concreti di ricerche già fatte o da fare, e altrettanto utile è osservare l’impaginazione che la Hale ha scelto per il suo libro (le citazioni sono numerate, titolate e richiuse in riquadri ben distinti dal corpo del testo; lo stesso dicasi per i concetti chiave e gli esempi, che sono nettamente staccati dal resto; numerose sono le tabelle che riassumono, ad esempio, gli interpreting modes, gli interpreting approaches, le interpreting methodologies).

Queste sono nozioni che, insieme ai suggerimenti della Professoressa Bondi e a quanto andrò raccogliendo in questi anni, mi aiuteranno a stendere la mia PhD thesis. Ben consapevole del fatto che:

If research is to be of any use to the practice of Community Interpreting, it needs to be both practical and accessible (p. 199)

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