Traduzione e Interpretazione

13 luglio: seconda presentazione relazioni annuali

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UNIMORE

Ieri c’è stato il secondo appuntamento ufficiale con i dottorandi in Lingue e Culture Comparate che fanno capo alla Scuola di Dottorato in Scienze Umane dell’università di Modena.

A soli 4 mesi dal primo incontro, i dottorandi sono stati nuovamente invitati a fare il punto della situazione e a presentare l’evoluzione del loro progetto. Un’occasione feconda per fermarsi a riflettere e costringersi a tirare dei bilanci, a fare chiarezza, a giustificare le proprie scelte ed ammettere le proprie lacune (soprattutto al primo anno, dove ogni intervento da parte dei docenti è foriera di nuove piste di riflessione e di nuove letture).

Non entrerò nel merito di ogni intervento, ma mi limiterò a lasciare una traccia, sotto forma di appunti, del lavoro di ciascuno. Un po’ per schernire la cattiva memoria, un po’ per pubblicizzare gli sforzi di colleghi che con entusiasmo fanno il loro lavoro, un po’ per fornire a chi mi legge una geografia del dottorato in Lingue e Culture Comparate e qualche nome che, a chi fa ricerca nello stesso settore, potrebbe tornare utile (gli indirizzi email dei singoli dottorandi si trovano sul sito della Scuola di Dottorato in Scienze Umane.

Dottorandi 1° anno:

Angela Albanese, Lo cunto de li cunti di Basile
Rassegna delle varie traduzioni del cunto e dei giudizi su questo espressi (soprattutto da Croce, visto che, per dirla con Calvino, non si può parlare del Cunto senza parlare di Croce).
Panoramica frutto di un’approfondita Literature Review e di uno sguardo critico su autori i testi. Grande tifo (silenzioso) da parte dei colleghi del primo anno :)
Hostis: straniero (traduzione etnocentrica)
Hospes: ospite (ospitalità linguistica)
Rassegna cinematografica, dalla Cenerentola della Disney a Pretty Woman, da C’era una volta alla Gatta Cenerentola di De Simone, il tutto all’insegna della Remediation
Giro di domande: Marina Bondi, che invita a restringere il campo; Augusto Carli, che aggiungerebbe a quella di Ospite la nozione di Ostaggio

Soledad Bianchi, Didattica delle lingue – insegnamento a distanza e formazione mista (frontale + blended learning)
Una buona ricerca è fatta dal porsi le domande giuste/interessanti
Blended learning può essere vincente nel sistema universitario italiano e nel sistema società, ma è prima necessario monitorare la situazione. Tramite questionario, la dott.ssa Bianchi farà uno stato dell’arte in Italia e, possibilmente, all’estero. Seguiranno la valutazione e il diagnostico, tramite la formulazione di una serie di domande e la verifica delle rispettive ipotesi.
Messa in evidenza di come un approccio non escluda l’altro e di come il blended learning possa essere la summa di tutti gli aspetti positivi degli approcci adottati fino ad ora (escluso forse il lato economico, perché non è assolutamente vero che sia poco costoso).
Intervento di Augusto Carli, che premia l’entusiasmo ma manifesta un po’ di scetticismo e la invita a delineare in maniera più precisa i diversi stili didattici. Va altresì sottolineato che la ricerca è limitata all’insegnamento di una L2.
Intervento di Laura Gavioli, che consiglia di leggere un paio di riviste (es System). Importante fare un salto concettuale: non tecnologie super sofisticate ma studenti sempre più bravi ad utilizzarle.

Antonio Cangelosi, Collocazioni nel discorso accademico dell’architettura: lo spazio nei luoghi del vivere
Ambiti di ricerca principali: collocazioni (lessico, relazioni paradigmatiche e sintagmatiche, lessico mentale) e discorso accademico (genre analysis).
Probabile utilizzo di Wmatrix (fantastica la franchezza, quando il dott. Cangelosi ha ammesso che quanto appena descritto era “quanto promesso” dai produttori: sarà poi da vedere se quanto detto corrisponde al vero)
Software usati: Wordsmith Tool 5 e Sketch Engine
Presentazione ironica, soprattutto relativamente alle risposte (inesistenti) a certe domande tipo: gli architetti parlano di spazio abitativo? O ne parla chi fa design di interni?

Natacha Niemants, Community Interpreting: un confronto tra interpretazioni didattiche e reali
SCARICA LE SLIDE: Presentazione Evoluzion Progetto – 130709
Mi limito a lasciar parlare le slide e a fare memoria dei suggerimenti che mi sono stati dati, nel question time e a pranzo.

Augusto Carli mi ha suggerito di andare aldilà della nozione di Footing e di leggere qualcosa sull’Ethos comunicativo (troverete presto qualche riferimento in bibliografia).

Marina Bondi mi ha invece chiesto di esplicitare il legame tra fatti linguistici e skill esercitate in ambito formativo e professionale. In altre parole, se è vero che la mia ipotesi nulla è che le interpretazioni “didattiche” sono linguisticamente uguali alle interpretazioni “reali” per le variabili che andrò a testare, come faccio a stabilire un legame tra fatto linguistico e capacità messa in atto e quindi a testare l’ipotesi nulla secondo cui le skill nei dati “didattici” equivalgono alle skill nei dati “reali”?

Domanda pienamente giustificata, quella di Marina Bondi, alla quale non so ancora fornire una riposta. Ieri non ho potuto far altro che citare quanto emerso nella mia tesi di specialistica (summary of my dissertation), quando sulla base dell’analisi dei riferimenti in seconda persona e delle loro frequenze sono stata in grado di concludere che interpreti e giornalisti avevano un diverso atteggiamento nei confronti del pubblico e che laddove i primi rimanevano traduttori neutrali della notizia i secondi erano comunicatori attenti a coinvolgere il pubblico. Allo stesso modo, spiegavo ieri, spero di riuscire a esplicitare dei legami tra determinate variabili linguistiche e le capacità che sottendono il loro utilizzo.

La domanda della prof.ssa Bondi, ad ogni modo, si innesta su una riflessione più ampia sulle mie ricerche che è continuata anche in separata sede con la mia Tutor, Laura Gavioli. Il punto è che, una volta testata l’ipotesi nulla e verificato che, come credo, le interpretazioni “didattiche” sono diverse da quelle “reali” resta il problema di come insegnare questa “realtà”. Sulla scia della critica che Henry Widdowson fa a  J.M. Sinclair, quando gli rimprovera il fatto che la pedagogia è una cosa e la realtà linguistica un’altra, dovrò capire se il fatto di non confermare l’ipotesi nulla sia davvero una cosa negativa o se invece è “giusto” che didattica e realtà differiscano. Potrebbe infatti emergere come, ai fini della veridicità comunicativa e dello sviluppo di certe skill, sia preferibile non ricreare la realtà ma piuttosto un contesto artificiale nel quale esercitare una skill utile nella realtà. Se è vero, ad esempio, che il community interpreter deve sviluppare delle capacità di coordinamento dell’interazione (vedi Wadensjö, 1998, a proposito dell’Interpreting as coordinating), potrebbe essere utile esercitare questa capacità mediante dei role play in cui lo studente fa l’intervistatore, più che l’interprete, e dove l’intervista diventa un contesto ideale per mettere in pratica una skill che sarà poi fondamentale dell’attività quotidiana di interprete.

Tutto questo è food for though e ve lo presento con la confusione che regna nella mia testa. Già il fatto di trovarmi di fronte allo schermo bianco mi aiuta a fare chiarezza e a lasciare su daily una traccia del mio pensiero in movimento. Se vi annoia non avete che da passare oltre :)

Dottorandi 2° anno:

Micòl Beseghi, Subtitling South-Asian diasporic films: a (socio)linguistic perspective
Presi in considerazione 5 film, che io ho capito solo in parte visto che sono arrivata in medias res.
Mi dispiace non rendere giustizia ad una presentazione convincente e pulita, dove l’esposizione si appoggiava su solide basi teoriche e dove numerosi sono stati i riferimenti proposti.
Ne ricordo uno tra tutti, ovvero Freddi e Pavesi, 2009 sulla trascrizione di dialoghi di film, ma non posso dirvi di più, perché la dott.ssa Beseghi ha purtroppo pagato il prezzo di parlare dopo pranzo, quando complici il ritardo e i primi effetti della digestione, il mio ascolto è stato limitato.

Federica Comastri, L’interazione mediata dall’interprete in ambito giuridico e turistico
Cambiamento rispetto a set di dati iniziali, che prevedeva contesti giuridici, sanitari ed educativi
Ricerca sull’ambito turistico è molto nuova..l’interprete turistico esiste in teoria ma non in pratica, perché è la guida turistica che avendo sviluppato una certa capacità fa da interprete.
Attenzione crescente da parte dei produttori e degli enti di promozione del territorio, che sono ovviamente preoccupati della capacità del loro “interprete” di promuovere la regione.

Ambito nuovo, che merita di essere studiato non solo dal punto di vista scritto (come è stato fatto fino ad ora, concentrandosi su guide turistiche e siti web) ma anche dal punto di vista orale (dove, a quanto pare, ci sono aspetti molto vicini all’interpretazione nel talk show o alla trattativa d’affari).

A questo punto dell’incontro, forte e crescente era intertestualità tra i contributi: così come io ho citato la piattaforma moodle, quindi Soledad, Federica ha citato elementi presentati anche da me, lasciandosi scappare più di una volta commenti del tipo: “Come ha detto Natacha”. A riprova di come, davvero, abbiamo qualcosa da imparare gli uni dagli altri o di come, gli studi di altri, possano confermare o screditare le nostre ipotesi di ricerca.

Vedi Bot 2003, a proposito della terza persona, che rafforzerebbe il ruolo di outsider degli interpreti.
Vedi Diriker 2004]

Elisabetta Quarta, Aspetto culturale del mouvement beur e soprattutto la produzione letteraria
Manca tutt’oggi uno studio completo su questo movimento
Produzione scrittori francesi di origine magrebina dagli anni 80 ad oggi.
La dott.ssa Quarta ha distribuito un handout, nella cui seconda pagina c’è l’indice del primo capitolo della tesi: fantastico!! Lei ha cominciato a scrivere al secondo anno!

Corrado Seidenari, Fraseologie valutative nel linguaggio della blogosfera
Ovviamente interessantissimo per una blogger come me.
Per fare vedere come è fatto un blog ha scelto quello di Linus, il che tradisce una passione comune per Radio DeeJay!
Italiano = quarta lingua nella blogosfera dopo Inglese, Cinese e Giapponese
900 mila nuovi post ogni giorno!!!
Ha parlato anche della testa alta – coda lunga (di tutti i blog che sono sostanzialmente ignorati dal pubblico)
Asse orizzontale (Individuale-Collettivo) e verticale (Personale-Attualità) lungo cui si posiziona un blog
Classificazione per finalità: blog-filtro (tipo approfondimenti dei media tradizionali, o articolo di spalla del quotidiano, circa un 13 %) vs blog-diario (dose maggiore di coinvolgimento interpersonale, argomenti attinenti alla sfera privata).
La maggioranza dei blog di serie A sono Blog filtro :) [Quindi daily puntiamo a piazzarlo fra questi, se voi lo leggete ovviamente]
Blog di serie A hanno profilo professionale, gestiti da persone che vivono dei loro post [magari! Se qualcuno ogni tanto cliccasse sulle pubblicità!], ma tendono ad essere più statici dei blog diario, che sono costantemente aggiornati.
Prime considerazioni sul progetto: valutazione si concentra non solo nei post ma anche e soprattutto nei commenti. Parlando con il mio fidanzato (http://www.brgcom.it) ieri sera a proposito dei commenti come criterio di selezione dei blog più “popolari”, lui mi suggeriva di utilizzare http://www.compete.com/ oppure http://www.alexa.com/ che dovrebbero essere in grado di dire, sulla base dei loro campioni, quante visite fa un blog. Probabilmente Corrado ci avrà già pensato, ma se così non fosse è una possibilità.
Blog italiano più seguito è quello di Beppe Grillo, ed è probabilmente questo che determina il successo dell’italiano nella blogosfera, dove l’italiano se la gioca con lo spagnolo che è una lingua molto più globale (anche i dati sono più globali perché sparsi sulle 24 ore, mentre quelli italiani sono attivi nella fascia oraria corrispondente alla nostra giornata).
Knog = knowledge blog (quelli con un utilizzo didattico)
Vedi http://www.technorati.it/
“If Google is the Web’s reference library, Technorati is becoming its coffee house.” Time Magazine [questa citazione l’ho trovata io navigando per scoprire chi era il proprietario di Technorati]

Dottorandi 3° anno:

Francesca Zunino, Analisi ecolinguistica
Ha parlato più dei suoi libri, paper e convegni che del progetto e dal momento che si è già fatta abbastanza pubblicità da sola non aggiungo altro.
Segnalo solo che, essendo la dott.ssa Zunino alla fine del suo percorso, sono state fatte considerazioni tecniche sulla consegna di un elaborato che ha ormai preso una forma: per lei la deadline è il 31 dicembre 2009.

Il che significa che la mia, giusto per cominciare a fare mente locale, è il 31 dicembre 2011! Quindi sarà meglio che mi rimetta al lavoro!

2 Responses to “13 luglio: seconda presentazione relazioni annuali”

  1. antò(charlie) scrive:

    Oooo…ma anche a me sono state fatte delle domande!!! O_o
    Sull’ironia mi sei piaciuta! :D
    Ci provo sempre a far ridere un po’ chi mi sta intorno! ;)

    Sei un mito!

  2. Natacha scrive:

    In risposta al commento di Antonio:
    Hai ragione..ma a quel punto stavo già pensando a cosa dire visto che ero subito dopo di te, quindi sorry se sono stata un po’ sommaria ;)

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